Regolazione dei Mercati

 

Il progetto si propone di indagare le forme di governance con riferimento all'ordinamento europeo (e comunque sovranazionale) con particolare riguardo alla regolazione dei mercati finanziari e del credito al fine di assicurarne la stabilità, prevenire i rischi sistemici, superare le difficoltà monetarie, prevenire la concorrenza fiscale, gestire i problemi del mercato del lavoro, migliorare l'efficienza della pubblica amministrazione e della giustizia civile (con particolare riguardo alla sede fallimentare) quale strumento di ausilio per le imprese, includendo quelle di dimensione minore.

1) La regolazione dei mercati finanziari. Oggetto d'indagine saranno gli strumenti per garantire la stabilità del sistema finanziario e l'accessibilità dei finanziamenti. S'intende seguire il processo di formazione, a partire da Basilea 2 e 3, del regolamento e della direttiva citati e degli atti di attuazione: sia per cercare di concorrervi, per quanto possibile, sia per essere pronti, comunque, ad orientare tempestivamente gli operatori che dovranno adeguarsi alla nuova normativa. La ricerca avrà ad oggetto altresì le innovazioni della regolazione europea al fine di verificarne l'efficacia in ordine all'obiettivo di mettere in sicurezza i mercati. Si vaglierà l'opportunità di introdurre meccanismi di vera e propria codecisione, tramite cui far partecipare gli interessi dei consumatori alle scelte fondamentali in tema di vigilanza finanziaria, di modo tale che il processo decisionale tenga conto non solo delle esigenze degli intermediari finanziari, ma anche di quelle dei loro clienti. Specifica attenzione sarà dedicata alla regolazione delle agenzie di rating vigente in ambito comunitario (seguendone la costante evoluzione) e, ponendola a paragone con quella statunitense. Non va trascurato, infatti, che tra le cause scatenanti la crisi v'è stata proprio la difficoltà di intervento delle autorità di vigilanza nei confronti delle agenzie di rating.

2) La disciplina delle attività bancarie e costi fiscali delle crisi. La ricerca avrà a riferimento la Volker Rule e il Retail Ring-Fencing. Nel caso della V.R. non è facile distinguere, nella valutazione delle esposizioni sul rischio di mercato, fra attività ammesse e vietate. Analoghe difficoltà può incontrare l'autorità di vigilanza nel valutare natura e scopo di contratti e strumenti di copertura utilizzati dalla banca ring-fenced. Il problema è che un eccesso di controlli, di difficile implementazione e non armonizzati a livello internazionale, incentivi lo spostamento della finanza speculativa fuori dei confini del comparto bancario regolamentato, pur conservando un'accumulazione di rischi sistemici capaci di esercitare effetti di contagio sul settore regolamentato.

3) La governance delle imprese. La ricerca sarà sviluppata sulla base del postulato, anche di recente ribadito a livello di legislazione comunitaria, che l'informazione, e il suo corollario della trasparenza, rappresenti lo strumento non solo per rimuovere l'apatia razionale degli azionisti - e ciò in un contesto che ha recentemente valorizzato il ruolo dell'assemblea dei soci -, ma per assicurare un più efficiente controllo del mercato. Meriteranno considerazione, quindi, gli interessi degli stakeholders quale ulteriore obiettivo delle società, così come auspicano il Libro verde sul governo delle imprese e quello sulle banche. Occorrerà individuare, in particolare, l'efficienza della nuova concezione nel sistema italiano e le possibili intersezioni con la nuova definizione di RSI. Un'indagine particolare merita la piccola e media impresa con specifico riguardo al bilanciamento tra le istanze di uniformità normativa e quelle, non meno importanti, di libertà di iniziativa economica. Sempre nell'ottica di inclusione dei soggetti svantaggiati si svilupperanno gli ultimi due ambiti di ricerca sub 4) e 5).

4) Strumenti di tutela del creditore avverso il rischio di insolvenza dei propri debitori. Si svilupperanno i temi connessi con: a) la regolazione della prevenzione dell'insolvenza civile e commerciale (e, dunque, della concessione responsabile di credito); b) le modalità di attivazione della responsabilità patrimoniale tanto del grandissimo debitore (soggetto alle speciali discipline concorsuali ad esso riservate) quanto del piccolo debitore (consumatore, piccola impresa o impresa sociale); c) il sistema delle regole tese a garantire la possibilità di una “seconda opportunità” (c.d. “fresh start”).

5) La gestione dei problemi del mercato del lavoro. L'obiettivo è quello di individuare una regolazione capace di garantire l'inclusione sociale dei soggetti svantaggiati. In tale contesto, occorre validare gli attuali modelli di intervento che prevedono il coinvolgimento degli Enti Locali e delle parti sociali.